Nara

Nara è la capitale dell’omonima prefettura, situata nella regione del Kansai, non lontano da Kyoto e Osaka. Nell’VIII secolo fu per 70 anni la prima capitale fissa del Giappone, sotto il precedente nome di Heijo-kyo. La città è particolarmente nota per il suo patrimonio storico.

Nara è facilmente raggiungibile da Kyoto, con circa 1 treno ogni 45 minuti. Il viaggio dura circa 1 ora, e meno se si prende un treno espresso. La strada da Kyoto a Nara è molto interessante, ed è consigliabile fermarsi, soprattutto a Uji, famosa per la sua produzione di tè verde.

Nara è una delle principali destinazioni turistiche del Giappone. I monumenti storici dell’antica città di Nara sono elencati come patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Tra gli edifici da non perdere durante una visita a Nara ci sono la ricostruzione dell’ex Palazzo Imperiale Heijo e il secondo più antico albergo in stile occidentale del Giappone, il Nara Hotel, costruito nel 1909. Questo hotel, costruito interamente in legno, è la residenza dei membri della famiglia imperiale quando visitano la città.

Nara è anche famosa e apprezzata per le sue migliaia di cervi e shika hinds, che vivono in totale libertà in città e soprattutto nell’immenso Parco del Nara (Nara Koen). Abituati per diversi secoli a convivere senza paura con l’uomo, questi cervi sono stati storicamente considerati messaggeri delle divinità e sono stati addirittura designati “tesoro naturale” nel 1957!

Neanche i giardini giapponesi sono da meno, con i giardini di Isuien e Yoshikien, separati l’uno dall’altro da un semplice fiume, e impreziositi da case da tè.

Sul lato museale, il Museo Nazionale di Nara è da non perdere. Vi si possono ammirare collezioni permanenti di arte antica, porcellane o maschere teatrali, nonché mostre temporanee dedicate alle cerimonie tradizionali giapponesi.

Per l’aneddoto, era alla periferia della città il “Nara Dreamland”, un ex parco divertimenti rimasto a lungo abbandonato e che attirava fotografi da tutto il mondo per la sua ambientazione post-apocalittica, quest’ultimo spesso si prendeva dei rischi per ottenere la migliore inquadratura del luogo. Ma da allora il sito è stato raso al suolo.